In questa selezione vi presentiamo dieci artisti dalla vena pop, anche se buona parte di loro in realtà con il movimento del pop internazionale hanno ben poco a che fare. Gli artisti sono quattro nomi noti nel panorama dell’arte contemporanea (Yayoi Kusama, Mariko Mori, Takashi Murakami e Yoshitomo Nara), due registi di cinema (Takeshi Kitano e Noboru Iguchi), due famosi stilisti di moda (Yohji Yamamoto e Junya Watanabe) e due fotografi (Nobuyoshi Araki e Haruhiko Kawaguchi).
Haruhiko Kawaguchi: il fotografo che immortala giovani coppie in plastiche sottovuoto.
Haruhiko Kawaguchi è un fotografo, originario di Tokyo, che si è imposto sulla scena della fotografia internazionale in questi ultimi anni. Il lavoro dell’artista verte tutto su di un tema, l’amore all’interno della coppia, per certi versi scontato ma che, nelle sue mani, ha raggiunto un buon livello di originalità. Le coppie di Kawaguchi infatti sono ritratte in spazi angusti come sgabuzzini o minuscole stanze (Pinky & Killer), all’interno di vasche da bagno (Couple Jam) o ancora immortalate in confezioni sigillate sottovuoto, come nella sua serie di maggior successo dal titolo “Flesh Love Returns”.
Junya Watanabe: lo stilista che crea abiti-scultura grazie all’uso di moderni tessuti sintetici.
Junya Watanabe è uno stilista originario della città di Fukushima dove è nato nel 1961. Dopo aver iniziato la propria linea di abbigliamento sotto il nome di “Comme Des Garçons” (“Junya Watanabe Comme Des Garçons”) negli anni ’90 Watanabe inizia a farsi conoscere a livello internazionale soprattutto grazie ad alcune sfilate in prestigiose pedane parigine. Il lavoro dello stilista si contraddistingue principalmente per l’utilizzo, per certi aspetti innovativo, di particolari tessuti sintetici tecnologicamente avanzati che, nelle sue mani, assumono spesso forme sorprendenti simili a vere e proprie sculture.
Mariko Mori: la “cyborg geisha” che contamina pop art, buddhismo, tecnologia e new age!
Mariko Mori è un’artista visiva nata a Tokyo nel 1967. L’artista si è fatta apprezzare a livello internazionale già a partire dagli anni ’90 con una serie di fotografie e performance di impianto futuristico-tecnologico da dove emerge, insieme a una sensibilità orientale, un certo gusto pop tipicamente occidentale (Mariko Mori, oltre a Tokyo, ha studiato a Londra e New York). In queste opere, che sono la parte della sua produzione forse più riconoscibile, la Mori impersonifica una serie di personaggi, si va dalle divinità fantastiche ai robot, dalle eroine manga alle creature aliene fino alle suadenti ed avveniristiche cyborg geisha.
Noboru Iguchi: il regista cult del cinema splatter famoso per pellicole come “Zombie Ass” e “Dead Sushi”.
Noboru Iguchi è un regista e sceneggiatore nato a Tokyo nel 1969. Iguchi esordisce come attore a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 per poi arrivare, siamo agli inizi del 2000, a girare i suoi primi lungometraggi. Qualche anno più tardi Noboru Iguchi ottiene i primi successi commerciali con due pellicole basate su celebri manga (Cat Eyed Boy e Oira Sukeban) e su una serie tv di culto (Karate-Robo Zaborgar). Ma bisognerà aspettare ancora un po’ per vedere i film che hanno reso famoso Iguchi tra gli appassionati di cinema horror splatter in tutto il mondo. Tra queste pellicole ricordiamo il bizzarro The Machine Girl (2008) oltre agli splatterissimi Zombie Ass (2011) e Dead Sushi (2012).
Nobuyoshi Araki: il fotografo noto a livello internazionale per le sue immagini erotiche estreme.
Nobuyoshi Araki è un fotografo nato a Tokyo nel 1940. L’artista è famoso in tutto il mondo per le sue immagini a sfondo erotico spesso estreme (tra le sue serie più famose ci sono quelle dedicate alla pratica del bondage). Araki inizia la sua carriera nei primissimi anni ’70 con una raccolta di fotografie (Sentimental journey) scattate alla moglie durante il loro viaggio di nozze. Negli anni ’80 pubblica un reportage sull’industria del sesso giapponese realizzato nella storica zona a luci rosse di Shinjuku, un quartiere di Tokyo. La raccolta, dal titolo “Tokyo lucky hole”, ottiene un grande successo tanto da rappresentare uno spartiacque all’interno della vasta produzione dell’artista che di li in avanti si dedicherà solo alla fotografia a sfondo erotico.
Takashi Murakami: l’artista “superflat” che mescola anime e manga con il pop di Andy Warhol e Jeff Koons.
Takashi Murakami è un artista visivo nato a Tokyo nel 1962 e famoso anche in occidente per via delle sue riconoscibili opere ispirate alla cultura otaku (subcultura giapponese che si riferisce agli appassionati in modo ossessivo di manga e anime). Il lavoro dell’artista in realtà mescola sapientemente iconografia pop giapponese con elementi del pop anglosassone (in più occasioni infatti è stato lo stesso Murakami a fare gli elogi di artisti come Warhol e Jeff Koons). Negli anni ’90 Murakami inizia a chiamare il suo stile “Superflat” (super piatto) e a rivendicare l’estetica otaku come la più autentica e genuina manifestazione culturale del Giappone contemporaneo.
Takeshi Kitano: uno dei più grandi registi al mondo famoso anche come comico, showman, autore tv e scrittore.
Takeshi Kitano (Tokyo, 1947) è uno dei più potenti registi contemporanei e un artista dal talento poliedrico (è infatti anche attore, sceneggiatore, autore tv, comico, scrittore e pittore). Malgrado un’infanzia difficile segnata dall’abbandono del padre, pittore e decoratore alcolizzato e dal carattere violento, il giovane Kitano riesce ad imporsi, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, come comico e cabarettista oltre che come autore televisivo (suo il bizzarro e divertente programma tv Takeshi’s Castle). Nel 1989 Beat Takeshi debutta alla regia con “Violent Cop” anche se la consacrazione internazionale come regista cinematografico arriverà solo qualche anno dopo, nel 1997, con lo straordinario e pluripremiato “Hana-bi – Fiori di fuoco”.
Yayoi Kusama: l’artista dei “pois” nota in tutto il mondo che, per libera scelta, vive in un ospedale psichiatrico.
Yayoi Kusama (Matsumoto, 1929) è un’artista visiva famosa nel mondo per via delle sue installazioni caratterizzate dal ripetersi ossessivo di pois su sfondi dai toni accesi e vibranti. Il linguaggio apparentemente “facile e felice” di Yayoi Kusama comunque non deve trarre in inganno, almeno stando alla sua biografia. L’artista infatti inizia a dipingere giovanissima per far fronte a una serie di disturbi emotivi, sarà proprio grazie alla pittura infatti se la giovane Yayoi riuscirà a governare, almeno in parte, queste sue problematiche. Malgrado l’arte però, e malgrado una vita ricca di esperienze e di successi, Yayoi Kusama dalla fine degli anni ’70 ha deciso di soggiornare, per sua libera scelta, all’interno di un ospedale psichiatrico.
Yohji Yamamoto: lo stilista famoso per la sua “moda post-atomica” fatta di tagli irregolari e ampi squarci.
Yohji Yamamoto è uno stilista di alta moda nato a Tokyo nel 1943. Yamamoto è ad oggi considerato uno dei più influenti designer giapponesi al mondo tanto che, già dagli anni ’80, gli viene riconosciuto dai suoi colleghi il titolo di “maestro”. Lo stilista ottiene subito un grande successo commerciale con le linee di abbigliamento Yohji Yamamoto (unisex) e Y’s, vestiti che oggi vengono venduti a Tokyo così come nelle boutique di New York e Parigi. Lo stile Yamamoto viene spesso etichettato dalla stampa specializzata come “moda post-atomica” per via dei tagli irregolari e degli ampi squarci che caratterizzano i suoi abiti.
Yoshitomo Nara: il pittore pop celebre per i suoi bambini dalle facce arrabbiate e ostili.
Yoshitomo Nara è un artista visivo nato a Hirosaki, in Giappone, nel 1959. Nara ha raggiunto la fama internazionale alla fine degli anni ’90 mettendosi in luce come uno degli esponenti più talentuosi e propositivi della pop art giapponese. Nei suoi quadri l’artista rappresenta figure apparentemente innocue, per lo più bambini e piccoli cani, ritratti con uno stile asciutto e dai toni pastello su sfondi appena accennati o monocromatici. Questi soggetti in realtà, che in un primo momento appaiono carini e vulnerabili, tradiscono spesso uno sguardo aggressivo ed ostile. Per il suo stile Nara, come lui stesso ha affermato in diverse interviste, deve molto agli anime degli anni ’70 di cui è sempre stato un grande fan.