Dieci cose pop messicane: dal teschio elegante del “Día de Los Muertos” alla tequila col verme…

Il Messico si contraddistingue per una grande ricchezza folcloristica che si riflette in ogni ambito della vita sociale. I suoi usi e costumi più popolari sono il frutto di influenze storiche che vanno dalle culture indigene pre-colombiane a quelle africane, dalla cultura spagnola (la colonizzazione spagnola del Messico avvenne a partire dal XVI secolo) a quella a stelle e strisce dei vicini di casa americani.

 

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Amaca messicana: il giaciglio dai colori vivaci le cui origini si fanno risalire all’America precolombiana…

L’amaca è una forma di giaciglio utilizzata per riposarsi dalle origini molto antiche (le prime amaca di cui si ha conoscenza risalgono all’America precolombiana). L’amaca è solitamente costituita di un panno o di una rete di corda o cordicella tenuta sospesa fra due ancoraggi. Le amaca messicane, molto diffuse in origine tra le popolazioni Maya dello Yucatán, si distinguono da tutte le altre dell’America latina per il tipo di tessitura e per la vivace colorazione. A far conoscere le amaca all’Occidente fu Cristoforo Colombo che le introdusse nelle navi dell’epoca per contrastare l’abitudine dei marinai di dormire per terra.

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Calavera: i teschi di zucchero decorati simbolo delle celebrazioni per l’halloween messicano…

calavera sono teschi di zucchero tipici delle celebrazioni del Día de los Muertos (“Giorno dei morti”), la tradizionale festa dei defunti messicana che si celebra ogni anno tra il 28 ottobre e il 2 novembre. I calavera sono in sostanza dei dolci realizzati in zucchero di canna e decorati con colorante vegetale verde, azzurro, giallo, rosso e fogli di carta d’oro alimentare. La loro funzione è sia quella di piccola offerta al defunto (del quale recano il nome tramite incisione o decorazione) sia quella di dolce per bambini.

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Calavera Catrina: il teschio elegante del “Día de Los Muertos” che esorcizza la morte ridendole in faccia…

La Calavera Catrina è una vera e propria icona del “Día de Los Muertos” (“Giorno dei morti”) nata per esorcizzare la paura della morte tanto da ridere di essa. La Catrina consiste sostanzialmente nell’immagine di un teschio femminile con in testa un grande cappello di taglio ottocentesco con tanto di piume di struzzo. Entrata ormai nell’immaginario popolare la maschera della Calavera Catrina è molto in voga tra le giovani messicane che amano truccarsi, durante i festeggiamenti del Día de Los Muertos (tra il 28 ottobre e il 2 novembre), in modo tale da evocare il volto funereo dell’aristocratica dama.

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Danze folkloristiche messicane: Danza de los Diablos, Jarabe Tapatío e Los Voladores de Papantla…

Proibite all’epoca della colonizzazione spagnola in quanto riflesso dell’eredità indigena le danze folkloristiche messicane hanno vissuto, a partire dal secolo passato, un vero e proprio revival. Tra queste danze tradizionali le più note sono il Jarabe Tapatío, un ballo da corteggiamento in cui i ballerini indossano costumi tipici messicani, la Los Voladores de Papantla (dichiarata dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale) in cui alcuni ballerini-acrobati ruotano intorno ad un palo a trenta metri di altezza e infine la Danza de los Diablos, una danza rituale di origine africana dove tutti i partecipanti indossano inquietanti maschere da diavolo.

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Lucha libre: la spettacolare lotta libera messicana a metà strada tra sport e baracconata…

La lucha libre (lotta libera messicana) è un popolarissimo e spettacolare stile di wrestling nato in Messico a metà degli anni trenta. La caratteristica principale della lucha libre rispetto al wrestling tradizionale è lo stile di lotta utilizzato, nella lucha libre infatti si preferisce l’utilizzo di manovre aeree a scapito della forza fisica, i match in questo modo risultano essere tanto veloci e spettacolari quanto però piuttosto poco realistici. Un praticante della lucha libre è chiamato luchador al maschile e luchadora al femminile, entrambi indossano spesso particolari maschere colorate che contribuiscono a fare di questi lottatori vere e proprie star di popolo.

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Poncho messicano: il caratteristico mantello a righe reso celebre dai film western degli anni ’60 e ’70…

Il poncho è un soprabito simile ad un mantello realizzato in lana o comunque in una fibra tessile calda e resistente (meglio ancora se impermeabile). Sostanzialmente si tratta di un unico grande pezzo quadrangolare di tessuto con una apertura nel centro per la testa e due aperture laterali per le braccia. Il poncho messicano si differenzia dagli atri tipi di poncho diffusi in America Latina per via delle tipiche righe orizzontali colorate e le frange bianche all’estremità inferiore. Al cinema il poncho messicano ha vissuto la sua età dell’oro con i film western degli anni ’60 e ’70.

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Ranchera: la musica popolare messicana riscoperta negli anni del post-rivoluzione come simbolo di un intero paese…

La ranchera è un genere di musica folkloristica messicana. Le origini della ranchera risalgono al XIX secolo anche se divenne popolare solo nel periodo post-rivoluzionario quando si trasformò in una vera e propria icona simbolo di un intero paese. Successivamente la ranchera si diffonderà con grande successo in vari paesi latinoamericani specialmente grazie al cinema messicano degli anni quaranta, cinquanta e sessanta. I cantanti professionisti di questo genere musicale sviluppano uno stile estremamente emozionale la cui caratteristica principale consiste nel sostenere a lungo una nota alla fine di una strofa o di un verso. Sottogeneri della ranchera sono il huapango, il bolero ranchero e il corrido.

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Sombrero: il cappello a tesa larga utilizzato da gaucho, contadini e cantanti di serenate!

Il sombrero è il tipico cappello messicano caratterizzato da una tesa molto larga per proteggersi dal sole (in origine era infatti utilizzato soprattutto da contadini e mandriani a cavallo). Il termine “sombrero” deriva dallo spagnolo sombra (“ombra”). Di sombreri in realtà ne esistono di diversi tipi e fogge, da quelli più grezzi realizzati tramite fili di paglia intrecciata ai sombrero in stile mariachi. Questi ultimi sono i tipici cappelli decorati indossati dai suonatori messicani, i mariachi appunto, in occasione di feste folkloristiche, cerimonie tradizionali e ovviamente …di serenate.

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Tacos e Tortillas: le gustosissime “piade” infarcite con carne, pesce, formaggio fuso, insalata, salsa di chili e guacamole…

taco sono delle tortilla messicane farcite e piegate su loro stesse. Il taco tradizionale messicano, da non confondersi col taco croccante che è invece un’invenzione tex-mex, utilizza tortilla di mais o di frumento morbide unte nel sugo del ripieno e scaldate brevemente. I taco originali vengono preparati con carne cotta in vari modi (è spesso usata quella di manzo), formaggio fuso, pesce, cipolla cruda, salsa di chili verde piccante, insalata e soprattutto limone verde e foglie di coriandolo (cilantro). Spesso vi si aggiunge crema (panna acida), pico de gallo e guacamole.

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Tequila: il famoso distillato prodotto con la agave blu che negli anni ’40 veniva venduto anche in versione “col verme”…

La tequila è un distillato ormai celebre in tutto il mondo prodotto originariamente nella località messicana di Tequila e nelle sue vicinanze, nello Stato di Jalisco. Simile ad una acquavite la tequila viene prodotta attraverso la fermentazione degli zuccheri contenuti nella pianta dell’agave blu. Di tequila ne esistono diversi tipi, da quella premium (prodotta con il 100% di agave tequilana) a quella “bianco” (bianca), da quella “Joven” (giovane) a quella invecchiata simile ad un brandy. Famosa è anche la tequila col verme, un particolare distillato prodotto negli anni ’40 e ’50 dove in fondo alla bottiglia nuotava la larva della falena Comadia redtenbacheri o quella del coleottero Scyphophorus acupunctatus. 

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