Immagine: Him (Maurizio Cattelan, 2001)
Traccia remixata: Una lacrima sul viso (Bobby Solo, 1964)
Maurizio Cattelan (Padova, 21 settembre 1960) è un artista italiano.
Biografia
Incomincia la sua carriera a Forlì, negli anni ottanta, collaborando con alcuni artisti del luogo. L’esordio espositivo è nel 1991, alla Galleria d’arte moderna di Bologna, dove presenta Stadium, un lunghissimo tavolo da calcetto con ai due lati due schiere di giocatori, in cui i bianchi erano le riserve del Cesena e i neri degli operai senegalesi che lavoravano in Veneto.
Le sue opere combinano la scultura con la performance, ma spesso includono eventi di tipo “happening”, azioni provocatorie, pezzi teatrali, testi-commento sui pannelli che accompagnano sue opere d’arte. Talvolta vengono utilizzate anche opere non da lui stesso realizzate, articoli per giornali e riviste.
Con Paola Manfrin e Dominique Gonzalez-Foerster pubblica la rivista Permanent Food e, con Massimiliano Gioni e Ali Subtonick la rivista d’arte Charley. Collabora saltuariamente con la rivista d’arte contemporanea Flash Art. Nel settembre 2010 ha ideato assieme al fotografo Pierpaolo Ferrari un altro progetto editoriale Toilet Paper. Cattelan vive e lavora tra Milano e New York.
Dopo cinque anni di silenzio e assenza dalla scena creativa, Maurizio Cattelan rilascia un’intervista al Corriere della Sera proprio nell’aprile 2017, affermando di tornare ma non per far parte della galleria quanto di volere far parte del dibattito pubblico. Egli sostiene che proprio nel momento in cui ha deciso di abbandonare il pubblico ha ottenuto il maggiore divertimento; si è occupato a tempo pieno della rivista di immagini fondata con il fotografo Pierpaolo Ferrari, “Toiletpaper”, che fino a venerdì 14 aprile 2017, si trasforma in un bar con calcetto e ping pong allestito alla Mediateca Santa Teresa di Milano.
L’artista Maurizio Cattelan sostiene che in questi anni si è dedicato alla ricerca delle mille vite che può avere un’immagine, lavorando su idee per oggetti di arredo in collaborazione con Seletti. Cattelan ha anticipato che sta preparando un’opera da esporre a New York in uno spazio pubblico che sarà un’opera provocatoria sulla scia di LOVE; durante la sua pausa ha capito che le gallerie lo interessano sempre meno ma quello che conta per lui è il vero contatto con il pubblico per ottenere il dibattito.
Temi
Il percorso artistico di Maurizio Cattelan si muove nell’avanguardismo novecentesco, con un approccio critico. L’arte d’avanguardia si sviluppa nel corso del XX secolo nella convinzione che la vita futura possa finalmente acquisire un senso immanente e assoluto. Da un lato i futuristi, dall’altro i dadaisti, in contrasto con lo storico sistema dell’arte. La crisi delle ideologie, lo stabilizzarsi del capitalismo, mette in crisi l’avanguardismo. Cattelan, a proposito, ha affermato: «Ho paura che non ci sia mai stato spazio per l’avanguardia. Anche l’avanguardia più dura ha sempre aspirato al consenso, magari in forma di immortalità», pur non vedendo «altra soluzione di fare arte che non sia la soluzione avanguardistica».
Il tentativo di Cattelan è fondere insieme vita e arte, realtà e fantasia. Con il passare del tempo, le azioni di Cattelan diventano sempre più sensazionalistiche e mass-mediatiche. Lavori come A Perfect Day, o come Hollywood sono più affini, anche nei titoli, a certi format televisivi degli anni 1980 e 1990 che alla tradizione artistica. In A Perfect Day, Cattelan espone il suo gallerista Massimo De Carlo; in Hollywood, invece, decontestualizza la scritta Hollywood che campeggia sulle colline di Los Angeles, riproducendola e spostandola sopra una collina nei pressi di Palermo. In entrambi i casi, l’effetto è quello di meraviglia e di spaesamento del prodotto mass-mediatico. Le impressioni prodotte da Cattelan, avrebbero «la stessa struttura delle candid camera televisive con in più, forse, il gusto per l’esagerazione di certi show di David Copperfield.». Queste e altre opere perseguono un intento avanguardistico: La nona ora ironizza sul capo spirituale di una grande religione, A Perfect Day maltratta un gallerista, La rivoluzione siamo noi prende in giro l’avanguardia stessa nella persona di uno dei suoi esponenti, Joseph Beuys, Him mette in ginocchio e con le mani giunte Adolf Hitler. Esprimendo questo intento avanguardistico in senso teatrale.
Cattelan applica le stesse modalità adottate da autori televisivi per attrarre il pubblico: e pone, per esempio, La nona ora – statua di Giovanni Paolo II colpito da un meteorite – proprio in Polonia, paese di nascita del pontefice, alla Galleria Zachęta di Varsavia nel dicembre del 2001, nel mese del Natale. Anche l’esposizione di L.O.V.E. davanti alla sede della Borsa di Milano, suscita aspre polemiche e risonanza mediatica. I manichini di tre bambini impiccati ad un albero di Porta Ticinese è un’opera che disturba, tanto spinge un passante a salire sull’albero e tagliare le corde che tengono appesi i manichini. Tuttavia, dopo un momento di sdegno, il sistema integra e fa propria l’opera, tanto che si decide di lasciarla sul posto per 40 anni. Dunque, alcune opere ottengono un risultato opposto a quello perseguito dall’avanguardia: anziché distruggere il sistema, lo rafforzano. Perciò «le performances e le installazioni di Maurizio Cattelan “dicono” l’avanguardia, ma “mostrano” l’impossibilità di essa».
Così nella produzione di Cattelan, l’avanguardismo incontra il nichilismo, in particolare in opere come Love Saves Life, Love Lasts Forever e Bidibibodibiboo.
Le opere dell’artista suscitano al primo impatto un sorriso, ma al tempo stesso disturbano lo spettatore, spingendolo ad una riflessione. I temi celati nelle opere dell’artista sono seri e profondi: la morte, l’amore, il senso della vita, il fallimento. In parecchie opere usa animali imbalsamati o finti, manichini e statue in ceroplastica. L’artista si è anche rappresentato in alcune delle sue opere.
(Fonte Wikipedia)