Le 10 migliori band britanniche di sempre: i gruppi rock e pop delle “British invasion”…

Non c’è probabilmente paese al mondo, Stati Uniti inclusi che, in rapporto alla popolazione, è riuscito a dare un contributo così possente ed innovativo al panorama pop e rock internazionale così come è riuscito a fare il Regno Unito grazie alle sue band. Basti pensare a fenomeni universali come quello dei Beatles, ma anche se non ci fossero stati i Fab(oulous) four, probabilmente il risultato non sarebbe cambiato di tanto visto che le altre band si chiamano Rolling Stones, Pink Floyd e Queen!

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Beatles (Don’t Let Me Down, 1970)

The Beatles è una delle più famose ed influenti band di tutta la storia della musica pop e rock. Nata a Liverpool nel 1960 dall’incontro, avvenuto qualche anno prima, tra John Lennon (1940-1980) e Paul McCartney (1942), ai due si unirono presto George Harrison (1943-2001) e Ringo Starr (1940), quest’ultimo in realtà chiamato a sostituire Pete Best (1941). Al primo posto della lista dei “100 migliori artisti” redatta dalla rivista Rolling Stone (The 100 Greatest Artists of All Time) i Beatles contano ancora oggi un enorme seguito e numerosi sono i loro fan club presenti in ogni angolo del mondo. Si stima che nel corso degli ultimi sessant’anni i Beatles abbiano venduto un totale di oltre un miliardo di copie fra album, singoli e musicassette.

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Bee Gees (Stayin’ Alive, 1977)

Formatosi nel 1960 nel Queensland in Australia per poi far rientro in Inghilterra, a Manchester, i Bee Gees sono uno storico trio di musica pop composto dai fratelli  Barry Alan Gibb (Douglas, 1º settembre 1946), Robin Hugh Gibb (Douglas, 22 dicembre 1949 – Londra, 20 maggio 2012) e Maurice Ernest Gibb (Douglas, 22 dicembre 1949 – Miami Beach, 12 gennaio 2003). Famosi per i loro impasti vocali e, dalla seconda metà degli anni settanta, per la cantata in falsetto, i tre fratelli quasi sempre curavano la stesura delle loro canzoni insieme. I Bee Gees divennero un fenomeno planetario da quando, nel 1977, alcune loro canzoni, tra cui la famosissima Stayin’ Alive, fecero da colonna sonora ad uno dei film cult dell’epoca: La febbre del sabato sera (Saturday Night Fever).

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Depeche Mode (Enjoy The Silence, 1990)

I Depeche Mode sono una delle band più influenti della scena synth pop e new wave britannica degli anni 80′ e 90′ e oltre. Nata nel 1980 a Basildon, città a circa 43 km a est di Londra, per iniziativa del cantante Dave Gahan (Epping, 9 maggio 1962) e del chitarrista-tastierista Martin Gore (Dagenham, 23 luglio 1961), la band, ancora oggi, è una tra le più amate dal pubblico ed apprezzate dalla critica di tutto il panorama del rock elettronico internazionale. Non è un caso infatti che  la nota rivista musicale britannica Q li ha definiti “la band elettronica più popolare e longeva che il mondo abbia mai conosciuto”, e Rolling Stone “la quintessenza della musica elettronica degli anni 80”.

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Led Zeppelin (Stairway to Heaven, 1971)

Tra i grandi innovatori del rock e tra i principali pionieri dell’hard rock i Led Zeppelin nascono, anche se non ufficialmente, nel 1968 a Londra. La loro musica, le cui radici affondano in generi diversi tra cui blues, rockabilly e folk, ha costituito una formula completamente inedita per l’epoca, parliamo dei primi anni ’70, finendo con l’influenzare in qualche modo tutti i gruppi rock di quella decade così come di quelle successive.  Il gruppo, scioltosi nel 1980 a seguito della morte del batterista, fu composto per l’intero periodo della sua attività da Robert Plant (voce, armonica), Jimmy Page (chitarre), John Paul Jones (basso, tastiere) e John Bonham (batteria, percussioni).

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Pink Floyd (Wish You Were Here, 1975)

Formatasi nel 1965 a Londra quella dei Pink Floyd è una band che, grazie ai continui esperimenti sonori, alle grafiche innovative, ai testi di matrice filosofica e alle sofisticate esibizioni dal vivo, ha lasciato un segno indelebile e sotto certi aspetti unico nella storia della musica pop e rock internazionale. Il loro sound psichedelico è tutt’oggi un punto di riferimento ineludibile per tantissimi gruppi sparsi in ogni angolo del pianeta. La formazione originaria dei Pink Floyd era composta dal cantante e chitarrista Syd Barrett, dal bassista Roger Waters, dal batterista Nick Mason e dal tastierista Richard Wright. Nel 1967 si unì al quartetto anche il chitarrista e cantante David Gilmour, che in seguito prese il posto di Barrett, gradualmente emarginatosi dal progetto a causa del pesante uso di droghe e di una forma di alienazione.

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Police (Roxanne, 1979)

Plasmati intorno la figura del loro leader Sting (Gordon Matthew Thomas Sumner – Wallsend, 2 ottobre 1951) i Police sono una rock band nata a Londra nel 1977. La formazione con la quale i Police raggiunsero il successo internazionale fu quella composta dallo stesso Sting, voce e bassista nonché autore di gran parte dei brani del gruppo, dal chitarrista Andy Summers, e dal batterista statunitense Stewart Copeland. Conobbero il picco della loro fama tra la fine degli anni settanta e la prima metà degli ottanta e sono considerati tra i primi gruppi new wave ad aver ottenuto successo commerciale, proponendo un sound influenzato da punk rock, reggae e jazz. Sono inoltre ritenuti i capofila della seconda british invasion che, sempre negli anni ottanta, dilagò tra Europa e Stati Uniti.

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Queen (Bohemian Rhapsody, 1975)

Trascinati dal loro leader Freddie Mercury (Farrokh Bulsara – Zanzibar, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991) i Queen sono una tra le più influenti rock band di sempre. Stella polare e autentica star del gruppo Freddie Mercury è considerato, anche in virtù della sua presenza scenica e per l’esuberante personalità, uno dei più carismatici frontman di tutti i tempi. Gli altri componenti dei Queen erano il chitarrista Brian May, il batterista Roger Taylor e il bassista John Deacon. Tra i tantissimi successi della band forse quello che merita un encomio particolare, se non altro perché ha un posto fisso tra le migliori  canzoni di tutti i tempi nella lista stilata periodicamente dalla critica anglosassone, è Bohemian Rhapsody.

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Rolling Stones (Start Me Up, 1981)

Pietra miliare nell’evoluzione della musica rock del XX secolo, i The Rolling Stones nascono a Londra nel 1962. La band, nella sua formazione originaria, è composta da Mick Jagger (voce, armonica, chitarra, piano), Keith Richards (chitarre, voce, basso, piano) e Ronnie Wood (chitarre, basso, synth). A questo nucleo, a cui vanno aggiunti Bill Wyman e Brian Jones, si unirà l’anno successivo, nel 1963, il batterista Charlie Watts. Con una efficace strategia promozionale che li dipingeva come dei “bad boys” gli Stones furono da subito contrapposti ai più rassicuranti e già celebri Beatles. Tale contrapposizione venne in realtà creata ad arte dai manager degli stessi Rolling Stones i quali in realtà, come dichiarato più volte da Mick Jagger, avevano per i quattro di Liverpool grande stima ed ammirazione.

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Sex Pistols (God Save The Queen, 1977)

Icona assoluta e ineguagliata della subcultura punk i Sex Pistols nascono a Londra nel 1975. Il gruppo in origine era composto dal cantante Johnny Rotten, dal chitarrista Steve Jones, dal batterista Paul Cook e dal bassista Glen Matlock. Quest’ultimo, che a detta di Johnny Rotten fu allontanato perché non riusciva a entrare nello spirito del gruppo (“era un bravo ragazzo, si lavava sempre i piedi”) venne sostituito da un bassista improvvisato ma “punk” fino al midollo: Sid Vicious.  Malgrado la sua breve vita, dal 1975 al 1979, con gli show e le apparizioni pubbliche che spesso finivano disastrosamente, malgrado i drammi (Sid Vicious morì di overdose nel ’79 a soli 21 anni) e la modesta produzione, quattro singoli e un album in tutto, i Sex Pistols rimangono una tra le band più travolgenti e trasgressive di tutta la storia del rock internazionale.

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The Animals (House of the Rising Sun, 1964)

Gli Animals sono stati una delle rock band più amate ed apprezzate degli anni sessanta. Il gruppo, originario di Newcastle dove nacque nel 1962, era composto nel suo nucleo storico da Eric Burdon (voce), Alan Price (organo), Hilton Valentine (chitarra elettrica), John Steel (batteria) e Chas Chandler (basso). La band iniziò la carriera suonando nei locali della propria città quando, nel 1964, si trasferì a Londra, giusto in tempo per essere inserita nel novero di quel fenomeno musicale passato alla storia come British invasion. I The Animals vengono considerati i precursori del cosiddetto blues britannico, una sorta di variante “bianca” – in quanto filtrata dalla sensibilità di musicisti bianchi – del blues dei neri di provenienza statunitense.

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