Tra i diversi protagonisti della società iraniana contemporanea in questa “top 10” abbiamo incluso una serie di personaggi del mondo dell’attivismo, della cultura e dello sport che si sono distinti soprattutto per il loro impegno per una società più aperta, libera e scevra da ogni fondamentalismo. Una particolare attenzione è stata dedicata al cinema iraniano e ai suoi registi che rappresentano ad oggi una delle espressioni più raffinate e colte della cinematografia contemporanea a livello internazionale.
Abbas Kiarostami: il regista di film culto come “Il sapore della ciliegia” amato da critici e cinefili…
Abbas Kiarostami è un regista e sceneggiatore iraniano nato a Teheran il 22 giugno del 1940 e morto a Parigi il 4 luglio del 2016. Il regista, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, prima di lavorare nel cinema intraprende una carriera come graphic designer nella pubblicità e nell’illustrazione di libri per ragazzi. Proprio questi ultimi saranno i protagonisti pressoché costanti di molte pellicole di Kiarostami e la delicatezza e il rispetto usato nel dirigerli diverrà quasi un marchio di fabbrica. Tra le pellicole più note ed importanti del regista c’è senz’altro “Il sapore della ciliegia”, Palma d’oro a Cannes come miglior film nel 1997.
Alireza Mortazavi: il musicista che ama mettere insieme la musica classica persiana con il minimalismo…
Alireza Mortazavi è un musicista e compositore iraniano, nonché gran maestro di santur (strumento musicale a corde diffuso in tutto il Medio Oriente), nato a Isfahan il 17 settembre del 1976. Alireza Mortazavi è considerato uno dei migliori interpreti in circolazione nell’esecuzione delle opere di musica classica persiana. In realtà la sempre maggiore dimestichezza di Mortazavi con la musica colta occidentale ha permesso all’artista di maturare, soprattutto a livello di composizione, uno stile più asciutto e personale dai tratti minimalisti e contemporanei.
Asghar Farhadi: il regista di “Una separazione” considerato tra i migliori cineasti contemporanei…
Asghar Farhadi è un regista e sceneggiatore di fama internazionale nato a Khomeyni Shahr il 7 maggio del 1972. Dopo aver diretto alcune serie televisive Farhadi debutta alla regia di un lungometraggio nel 2003 con “Dancing in the Dust”. Bisognerà aspettare ancora qualche anno, e precisamente il 2009, per vedere il regista raggiungere la piena maturità espressiva e il successo con il film “About Elly”. Due anni dopo, nel 2011, Farhadi dirige quello che è considerato ancora oggi il suo capolavoro, “Una separazione”, pellicola con la quale vince l’Oscar come miglior film straniero e l’Orso d’oro al Festival di Berlino. Del 2016 è invece un altro riuscitissimo titolo di Farhadi, “Il cliente”, liberamente ispirato a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller.
Azar Nafisi: la scrittrice oppositrice di Khomeini autrice del bestseller “Leggere Lolita a Teheran”…
Azar Nafisi è una scrittrice iraniana di formazione anglosassone nata a Teheran nel 1948. Nel 1979 Nafisi vince la cattedra di Letteratura Inglese presso l’università di Teheran, incarico questo che terrà per diciotto anni. Testimone della rivoluzione islamica la scrittrice diventa da subito un’oppositrice del regime di Khomeini. Nel 1995, trovandosi impossibilitata a continuare le sue lezioni senza attirare il biasimo delle autorità, Azar Nafisi si licenzia ed invita sette sue studentesse a seguire delle lezioni ogni giovedì mattina in via del tutto privata a casa sua. Da questa esperienza due anni dopo nascerà il suo romanzo bestseller “Leggere Lolita a Teheran”.
Jafar Panahi: il talentuoso regista di pellicole come “Taxi Teheran”, “Il cerchio” e “Il palloncino bianco”…
Jafar Panahi è un regista, attore e sceneggiatore iraniano originario di Mianeh dove è nato l’11 luglio del 1960. Dopo essere stato l’assistente alla regia di Abbas Kiarostami, Panahi ha ottenuto il riconoscimento internazionale nel 1995 con il suo primo lungometraggio “Il palloncino bianco”. In quell’anno il film ha vinto la Caméra d’or al Festival di Cannes, il primo premio importante vinto da un film iraniano a Cannes. La consacrazione definitiva di Jafar Panahi come cineasta arriva nel 2000 dove con il celebre film “Il cerchio” vince il Leone d’oro alla 57ª Mostra del Cinema di Venezia. Più recente, del 2015, è invece un’altro titolo di peso del regista: Taxi Teheran.
Marjane Satrapi: l’illustratrice figlia di comunisti autrice del noto romanzo a fumetti “Persepolis”…
Marjane Satrapi è una fumettista, regista, sceneggiatrice e illustratrice iraniana naturalizzata francese nata a Rasht il 22 novembre del 1969. Di famiglia dagli ideali vicini al comunismo, nel 1983, quindi in piena rivoluzione islamica, la giovane Marjane viene mandata dai genitori a Vienna in modo che stia lontana da un regime divenuto sempre più oppressivo, in particolare verso le donne. Su questa esperienza di vita, l’infanzia in Iran e l’adolescenza a Vienna, Marjane Satrapi, ormai adulta e trasferitasi a Parigi, scrive il suo romanzo a fumetti autobiografico “Persepolis”, opera che ottiene grande successo internazionale sia a livello di pubblico che di critica.
Mohsen Namjoo: il “Bob Dylan d’Iran” famoso oltre che per la sua voce anche per la sua chioma…
Mohsen Namjoo è un cantautore iraniano nato a Torbat-e Jam, una piccola città nel nord-est dell’Iran, il 4 marzo del 1976. Namjoo è uno dei più famosi ed apprezzati cantautori persiani a livello internazionale al punto che il New York Times l’ha definito il Bob Dylan d’Iran. Lo stile musicale dell’artista mescola con eleganza influenze provenienti dal mondo occidentale, soprattutto blues e rock, con la musica folkloristica iraniana. I testi delle canzoni di Mohsen Namjoo sono anch’essi un ibrido tra stile occidentale (poesia contemporanea di stampo anglosassone) ed orientale (poesia classica persiana).
Sadaf Khadem: la coraggiosa e determinata boxer donna che ha mandato ko i precetti del mondo islamico…
Sadaf Khadem è una boxer iraniana originaria di Teheran dove è nata il 23 gennaio del 1995. La Khadem è stata alla ribalta della stampa internazionale, non solo sportiva, in occasione del match di boxe femminile contro la francese Anne Chauvin disputatosi, sempre in Francia, il 14 aprile del 2019. L’atleta iraniana, risultata alla fine vittoriosa, in realtà con questa sua prestazione agonistica ha infranto tutta una serie di tabù del mondo islamico tanto da trasformarsi, forse suo malgrado, in una sorta di eroina nella lotta per il riscatto della condizione femminile nel mondo islamico.
Shirin Ebadi: la pacifista e paladina per i diritti civili prima donna musulmana a ottenere il Nobel per la Pace…
Shirin Ebadi è un avvocatessa e pacifista iraniana originaria di Hamadan dove è nata il 21 giugno del 1947. Come avvocato è solita occuparsi dei casi più spinosi di dissidenti entrati in conflitto con il sistema giudiziario iraniano che resta uno dei bastioni dell’ala di governo più conservatrice. Nel 2000 la Ebadi è stata condannata all’interdizione dall’attività di avvocato per cinque anni per aver diffuso un video da cui emergeva un piano di azioni violente e repressive contro i riformisti da parte di un gruppo di fondamentalisti islamici. Per questo suo impegno nelle cause civili e per la libertà Shirin Ebadi è stata insignita nel 2003 con il premio Nobel per la pace, prima persona del suo Paese e prima donna musulmana a ottenere tale riconoscimento.
Shirin Neshat: l’artista visiva che indaga il ruolo della donna all’interno della società islamica contemporanea…
Shirin Neshat è un’artista iraniana di fama internazionale nata a Qazvin (nord dell’Iran) il 26 marzo del 1957. Neshat, che attualmente si divide tra l’Iran e New York, è conosciuta principalmente per il suo lavoro nell’ambito della fotografia e della videoarte dove i protagonisti della scena sono corpi di donne interamente ricoperti da scritte in calligrafia persiana. Il lavoro dell’artista pone infatti particolare attenzione alla condizione femminile all’interno della cultura islamica contemporanea indagando il ruolo della donna sotto l’aspetto non solo sociale ma anche politico e psicologico. In questa direzione si muove anche la Shirin Neshat regista che con il suo primo film “Donne senza uomini” si è aggiudicata il Leone d’Argento per la miglior regia al 66º Festival di Venezia.