Quello filippino, lo si intuisce già dai nomi delle persone, è un popolo che rappresenta un riuscito mix tra oriente ed occidente. Del resto è indubbio che la lunga dominazione subita per mano degli spagnoli, così come quella a stelle e strisce risalente agli inizi del XX secolo, ha avuto un forte ascendente su tutta la cultura filippina moderna. Malgrado tutte queste influenze esterne però i filippini rimangono un popolo orgoglioso delle sue tradizioni così come stanno a testimoniare diverse usanze “native” che sopravvivono ancora oggi, in pieno boom economico e culturale.
Bare di Sagada: le sinistre bare sospese a mezz’aria con all’interno corpi in posizione fetale…
Più in alto è la sepoltura, più il corpo del defunto sarà vicino agli spiriti degli antenati. Muove da questa premessa la particolare forma di sepoltura in uso tra gli Igorot, popolazione che abita nella regione montuosa di Sagada, nelle Filippine. Da circa duemila anni il popolo degli Igorot usa per i propri defunti delle bare in legno che vengono appese ai fianchi delle montagne, senza sotterrarle, le salme sono così al riparo dagli animali e dalle inondazioni, e simbolicamente offerte al cielo. Le bare, legate alla parete rocciosa, sono in prevalenza lunghe un metro, questo perché i defunti si trovano in posizione fetale. Gli Igorot credono infatti che una persona debba andarsene allo stesso modo in cui è venuta al mondo.
Festival dei Fiori di Panagbenga: una delle feste popolari più curiose e colorate di tutte le Filippine…
Il Panagbenga Festival è considerato una delle manifestazioni più belle e curiose di tutte le Filippine. Si tratta di un evento che si svolge nella città di Baguio con cadenza annuale, e precisamente tra i primi di febbraio e gli inizi di marzo. Panagbenga è una parola di origine maleo-polinesiana e vuol dire “stagione di fioritura”, con questa manifestazione infatti gli abitanti del luogo e i molti turisti che ogni anno accorrono in occasione del festival vogliono rendere omaggio alle bellezze naturali della città di Baguio e dei suoi dintorni a cominciare dalle famose Cordigliere. I punti salienti del festival sono il Grand Float Parade e il Grand Street Dance Parade che si svolge a inizio marzo.
Festival di Sinulog: suoni e danze di uno dei festival più suggestivi ed amati dai turisti di mezzo mondo…
Musica, suoni, allegria. Questo è il Festival di Sinulog, uno degli spettacoli più famosi ed affascinanti di tutto l’Oriente. L’etimologia della parola “Sinulog” va ricercata in un’antica danza che i nativi eseguivano per celebrare alcune loro divinità pagane chiamate anitos. I movimenti della danza vogliono echeggiare il fluire delle acque del fiume Pahina attraverso due spostamenti del corpo in avanti e uno indietro seguendo il ritmo dei tamburi. Un rito che si perde nella notte dei tempi e che ancora oggi richiama un passato affascinante e ricco di suggestioni. Inizialmente nata come manifestazione religiosa della città di Cebu oggi il Festival di Sinulog, con le sue coloratissime parate, è uno degli eventi folkloristici più amati da turisti e locali.
Harana: la romantica serenata con cui i giovani filippini corteggiano le loro amate…
L’Harana è la tradizionale serenata con la quale giovani uomini corteggiano le ragazze. Il rito dell’Harana ha guadagnato popolarità nelle Filippine sotto il predominio spagnolo, la sua influenza infatti deriva dalla musica popolare iberica e dai suoni mariachi del Messico. L’Harana è in sostanza una forma tradizionale di serenata in cui un uomo corteggia una donna cantando sotto la sua finestra al calar della notte. L’usanza è diffusa in molte parti delle Filippine e si avvale di una serie di protocolli, un codice di condotta e uno stile musicale specifico. Lo strumento principale utilizzato dal corteggiatore nel rito dell’Harana è la chitarra, anche se vengono usati talvolta altri strumenti a corda come l’ukulele e, meno frequentemente, il violino e la tromba.
Kali, Escrima e Arnis: le arti marziali usate in origine dai nativi per difendersi dagli invasori stranieri…
Il Kali è un antico sistema di combattimento filippino conosciuto anche come Escrima o Arnis de Mano. Le tecniche di base insegnate nel Kali sono estremamente semplificate. Questo permise agli abitanti delle tribù indigene, senza alcun addestramento militare, di difendersi da tribù nemiche o addirittura dall’aggressione di eserciti stranieri. In sostanza il Kali è un sistema di arti marziali completo che include addestramento armato e autodifesa a mani nude. Esso comprende l’uso del bastone singolo (solo baston), tecniche con i doppi bastoni (doble baston), tecniche di bastone e coltello o coltello e spada (espada y daga) e tecniche di solo coltello (daga).
Karaoke: il canto su musica registrata che fa impazzire i filippini al punto da diventare un fatto culturale…
Il karaoke, ovvero quel particolare tipo di intrattenimento musicale nel quale le persone cantano insieme a della musica registrata utilizzando un microfono, è senza dubbio uno degli svaghi preferiti dai filippini tanto da essere diventato a tutti gli effetti parte integrante della loro cultura. Del resto il canto fa parte del bagaglio culturale filippino da sempre, si canta in casa insieme ai propri ospiti così come in occasione di feste e cerimonie. Gli impianti per il karaoke si trovano nelle case private ma anche in tantissimi luoghi pubblici, dai centri per il gioco ai centri commerciali, dai bar alle discoteche. L’industria del karaoke è un mercato così redditizio nelle Filippine che alcune aziende si sono specializzate nel noleggio di queste macchine facendone praticamente il loro unico business.
Kundiman: la canzone d’arte utilizzata dai corteggiatori in occasione delle tradizionali serenate…
Il Kundiman è un genere di canzoni d’amore filippine utilizzato soprattutto in occasione delle tradizionali serenate, le cosiddette harana. I testi del kundiman sono scritti in lingua tagalog e la melodia è caratterizzata da un ritmo morbido, fluido e gentile intervallato da parentesi dal tono “melodrammatico”. Il kundiman è emerso come una canzone d’arte tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo e la sua struttura musicale è stata formalizzata da compositori e poeti filippini come Francisco Santiago, Nicanor Abelardo e Joaquín de Coria. In particolare è Francisco Santiago (1889–1947) ad essere universalmente riconosciuto come il “Padre della canzone d’arte di Kundiman”.
Manila: la vibrante e caotica capitale delle Filippine tappa obbligata per ogni turista…
Una tappa imperdibile in un ipotetico viaggio alle Filippine è senza dubbio Manila, la capitale. Manila sorge sull’isola di Luzon, una delle più grandi di tutto l’arcipelago. Si tratta di una vera e propria città metropolitana (detta anche Metro Manila), affollata, vibrante e ricchissima di culture ed attrazioni di vario genere. Densa di quartieri tutti diversi tra loro, Manila offre ai visitatori una enorme varietà culturale, paesaggistica e anche gastronomica. Il suo quartiere più celebre, Intramuros, garantisce, ad esempio, un fascino storico grazie al suo passato coloniale perfettamente visibile e conservato. Imperdibili poi sono Forte Santiago, ex quartier generale spagnolo dove fu tenuto prigioniero l’eroe nazionale José Rizal, simbolo della lotta anti colonialista, e il Rizal Park con i suoi sessanta ettari di oasi naturale, un vero e proprio polmone verde nel cuore della città costellato di meravigliosi giardini e laghetti.
Rum Don Papa: il liquore dal sapore dolciastro che vuole evocare lo spirito della rivoluzione…
Uno degli alcolici più diffusi e apprezzati delle Filippine è il Rum Don Papa, chiamato non a caso il “Rum delle Filippine”. Si ottiene da una canna da zucchero che si può raccogliere sull’isola di Negros, canna da zucchero che viene poi trattata e fatta maturare in apposite botti di rovere. Il liquore ha questo nome in onore di Dionisio Magbuelas, noto come Papa Isio, figura chiave della rivoluzione filippina, l’intento del produttore è infatti quello di “imbottigliare” lo spirito della rivoluzione e servirlo ai commensali di tutto il mondo. Il rum, sui toni dell’oro, ha un gusto dolciastro che ricorda i cocktail fruttati bevuti abitualmente dagli abitanti delle Filippine. Bella e dalla finitura di pregio anche la confezione con la quale viene commercializzata la bottiglia.
Sipa: lo sport nazionale e autoctono filippino antecedente l’epoca del colonialismo…
Il Sipa è considerato un po’ lo sport nazionale delle Filippine. Il termine “Sipa” letteralmente significa “calciare” e infatti questo sport consiste nel calciare una palla morbida fatta di frammenti di rattan, una particolare fibra naturale ricavata da palme rampicanti ma che oggi esiste anche in forma sintetica. Il Sipa è uno sport autoctono in quanto la sua nascita precede il dominio spagnolo sulle Filippine risalente al XV secolo. Questa disciplina sportiva è praticata nelle isole dell’arcipelago sia dai ragazzi che dalle ragazze. L’abilità in questo sport consiste nel non far toccare terra la palla di rattan (spesso sostituita con altri tipi di palle o dischetti) mentre la si calcia. Il Sipa è uno sport sia individuale che di squadra, in quest’ultimo caso la palla-dischetto viene lanciata avanti e indietro tra due squadre di giocatori divise da una rete.