Cose pop marocchine: dal tè alla menta al cous cous, dai colorati e caotici souk al kaftan…

Durante la sua storia il Marocco ha subito l’influenza di un’infinità di culture: da quella delle popolazioni berbere, qui presenti fin dalla preistoria, ai Fenici, dai Cartaginesi all’Antica Roma, dai Bizantini agli Arabi fino a Francesi e Spagnoli. Tutto questo stratificarsi di culture ha dato vita ad un paese la cui caratteristica principale sta proprio nella ricchezza e varietà di profumi, colori, suoni, odori e sapori che si intrecciano tra loro e che è facile incrociare in tanti aspetti della vita marocchina.

 

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Baghrir: le tradizionali frittelle marocchine “mille buchi” in grado di assorbire qualsiasi salsa…

baghrir sono delle tipiche frittelle marocchine preparate con pochi ingredienti: semola, farina e lievito. Sono piccoli, spugnosi e quando sono cotti correttamente sono crivellati di buchi in grado di assorbire qualsiasi salsa. Sostanzialmente i baghrir sono un mix tra le crêpes francesi e i pancakes americani, ma sono più alveolati e più soffici. Ideali per la colazione e la merenda i baghrir si possono gustare nella versione dolce con miele, burro e marmellata, o anche in quella salata con il formaggio.

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Chefchaouen: la pittoresca cittadina tutta dipinta di blu nota anche come “La città azzurra”…

Chefchaouen è una tra le più attraenti e pittoresche località di tutto il Marocco. Situata ai piedi delle aspre montagne del Rif, Chefchaouen è una cittadina con una caratteristica che la rende praticamente unica: qui infatti tutti gli edifici, le stradine, i vicoli, le porte e le finestre sono completamente dipinti di blu. Conosciuta anche come “La città azzurra”, in tempi lontani questo paese è stato abitato da popoli spagnoli, non a caso le sue piccole stradine e i lunghi vicoli ricordano da vicino certi villaggi andalusi. Considerata per diversi secoli una città sacra, oggi Chefchaouen è un importante centro turistico.

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Cous cous: il piatto nazionale del Marocco che andrebbe mangiato attingendo con le mani….

Il cous cous, scritto anche cuscus, è un alimento tipico della zona del Maghreb e piatto nazionale marocchino. Il cous cous va servito freddo ed è un piatto unico fatto con carne d’agnello, verdure e ceci. Il sapore ricco della pietanza è reso ancora più intenso dall’aggiunta delle spezie, tra cui il coriandolo e lo zenzero. La tradizione in Marocco vuole che il cous cous si consumi la sera, così come facevano i popoli nomadi, tutti seduti intorno al piatto, attingendo con le mani. Il cous cous ha un valore sociale importante, si serve soprattutto durante le occasioni speciali, quando si riunisce tutta la famiglia oppure quando si ricevono degli ospiti.

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Deserto del Sahara marocchino: l’impressionante distesa di sabbia che va da Zagora a Merzouga…

Il Sahara è il più vasto deserto caldo della Terra. Oltre il Marocco il Deserto del Sahara comprende paesi come Algeria, Tunisia, Mauritania, Mali, Nigeria, Libia, Chad, Egitto e Sudan. Le due zone più importanti del Deserto del Sahara marrocchino sono Zagora e Merzouga. Il Deserto di Zagora è più arido e con un numero inferiore di dune rispetto a quello di Merzouga. Il vantaggio principale di Zagora è che si trova più vicino a Marrakech e, pertanto, è il luogo più appropriato per le escursioni turistiche. Il Deserto di Merzouga è invece la parte più impressionante del Deserto del Sahara del Marocco ed è proprio ciò che ci si aspetta quando si pensa al deserto…

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Djellaba: la tipica tunica magrebina che simboleggia lo stile di vita dei nomadi del deserto…

La djellaba è una tradizionale tunica, comoda e in grado di difendere dal caldo, tipica del Maghreb e del Marocco. L’abbigliamento completo prevede che la djellaba ricopra, oltre ad una semplice camicia di tela, i serwal, pantaloni ampi sui fianchi e stretti sul fondo. Richiamando l’abbigliamento delle tribù nomadi, la djellaba simboleggia la povertà e la semplicità della vita dei nomadi del deserto. Il materiale con cui viene confezionata è un particolare tessuto filato a mano che, nella più elaborata versione femminile, è spesso ricamato in oro e in argento.

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Hammam: i famosi bagni diffusi in tutto il Marocco ispirati al concetto di terme romane….

Hammam è l’appellativo originale del forse più noto “bagno turco”. Quella dell’hammam è una tradizione marocchina molto antica che si ispira al concetto di terme romane. L’hammam, infatti, nasce come luogo d’incontro, di relax, di svago e di uso sociale del tempo libero. Per alcuni ha anche una valenza religiosa, tant’è che molti hammam si trovano poco distanti dalle moschee e hanno lo scopo di purificare prima della preghiera. Si tratta di luoghi molto apprezzati anche per i benefici fisici che apportano. All’interno dell’hammam temperatura e umidità facilitano la sudorazione e l’espulsione delle tossine così come la vasodilatazione e il rilassamento del sistema nervoso.

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kaftan: l’abito tradizionale marocchino indossato dalle donne durante le feste e le cerimonie…

Il kaftan o caffettano è un abito tradizionale tipico del Marocco e dell’Africa occidentale. Sostanzialmente il kaftan è una ampia tunica, per lo più a maniche lunghe, di cotone o seta, indossata con una cintura (mdama) che si dispiega in molti stili e colori. Il kaftan è per le donne l’abito da cerimonia per eccellenza. Durante matrimoni, battesimi e feste religiose infatti il kaftan è l’abito prediletto dalle donne marocchine soprattutto in quelle zone del paese dove è ancora forte l’attaccamento ai costumi tradizionali.

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Marrakech: la “città rossa” famosa per la sua Medina, le sue moschee e i suoi hammam…

Marrakech è una delle maggiori città del Marocco oltre a essere la più importante tra le quattro città imperiali (che sono Fès, Rabat, Meknès e appunto Marrakech). Le mura rosse della città, erette nel XII secolo, e vari edifici costruiti in quello stesso periodo in pietra arenaria hanno dato a Marrakech il soprannome di “città rossa”. La città è anche un’ambita meta turistica soprattutto per via della sua Medina (quartiere antico), un intricato dedalo di stradine dove perdersi tra mille colori e sapori e dove ogni vicolo è dedicato ad un tipico artigianato locale. Ma la città rossa oltre che per la sua Medina è anche rinomata per i suoi musei, per la meravigliosa moschea Koutoubia e per i suoi hammam.

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Souk: i caratteristici mercatini locali in cui imbattersi in mille odori, colori e sapori…

I souk sono i tipici mercati locali che si trovano praticamente in tutti i maggiori centri abitati del Marocco. In sostanza il souk è un complicato groviglio di stradine e vicoli dove si susseguono, uno dopo l’altro, un’infinità di bancarelle e negozietti. Qui si trova di tutto: dalle spezie profumate agli specchi decorati, dalle terrine di terracotta smaltata alle babbucce con la punta e senza punta, dai gioielli d’argento ammucchiati l’uno sull’altro ai tappeti annodati a mano, dalle ceste di frutta secca alle lanterne in ferro battuto. I souk sono un po’ il cuore delle città marocchine, un posto dove odori, sapori e colori si intrecciano tra loro e dove ci si va oltre che a far la spesa anche per fare vita sociale.

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Tè alla menta: la bevanda più amata dai marocchini che una volta offerta non si può rifiutare…

Il tè alla menta è se vogliamo la bevanda nazionale del Marocco. In questo paese infatti il tè alla menta viene preparato più volte durante il giorno e servito rigorosamente caldo. Il tè verde, come è anche chiamato soprattutto in Occidente, è considerato dai marocchini la bevanda dell’ospitalità, rifiutarlo non a caso è considerato un gesto di scortesia. Il tè è prodotto grazie all’infuso di acqua bollente su foglie di tè verde e menta ed è accompagnato da molto zucchero. In Marocco, soprattutto in inverno, quando la menta scarseggia, talvolta al posto delle foglie di menta si usano delle foglie di assenzio maggiore, che fa un tè più amaro e concentrato. Il tè alla menta è apprezzato, oltre che per il gusto, anche per le sue qualità tonificanti e digestive.

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