Con una storia vecchia di diecimila anni, l’Iran è una delle civiltà più antiche del mondo. Gli iraniani non sono, come talvolta si pensa, arabi bensì sono persiani, popolazione di etnia indoeuropea che parla il Farsi (persiano). L’Iran infatti si differenzia dal mondo arabo circostante per lingua, cultura, etnia e religione (mentre la maggioranza del popolo arabo è musulmano sunnita, in Iran la religione dominante è lo sciismo). Queste differenze tra la cultura iraniana e quella araba emergono anche in una serie di oggetti e usanze tradizionali (in Iran ad esempio il velo per le donne è il chador e non la hijab, il niqab o il burka che sono invece tipici dei paesi arabi).
Almas Caviar: il pregiatissimo caviale iraniano considerato la specialità gastronomica più costosa al mondo…
L’Iran è il più grande esportatore di caviale a livello mondiale. Oltre al classico caviale di colore scuro in Iran si produce anche l’Almas Caviar, una pregiata qualità di caviale ottenuta dalle uova degli storioni ladani di età compresa tra i sessanta e i cento anni. La caratteristica principale di questa rinomata qualità di caviale, chiamata anche “caviale bianco”, è che è molto più chiara del caviale classico (man mano che lo storione invecchia infatti le sue uova tendono al bianco e sono più aromatizzate). L’Almas Caviar costa in media circa € 26.000 al kg.
Chador: il tradizionale indumento indossato in pubblico dalle donne nel rispetto della legge islamica.
Il chador è un indumento tradizionale iraniano simile a un grande foulard indossato dalle donne quando devono comparire in pubblico. Sostanzialmente si tratta di una stoffa semi circolare che ricopre il capo e le spalle, ma che lascia scoperto il viso, tenuto chiuso sotto il mento a incorniciare il volto. Il chador è uno dei possibili modi per seguire la legge islamica dello hijab. Tradizionalmente questo capo, di colore chiaro o con stampe, viene indossato con un altro foulard (ruwsari), una blusa (piraahan) e una gonna (daaman) o una gonna sopra dei pantaloni (shalwaar).
Ceramica persiana: le finemente decorate ceramiche iraniane apprezzate in tutto il mondo.
Vasi, ciotole e tazze in stile iraniano, coloratissimi e decorati sono uno dei souvenir più apprezzati dai turisti in visita in Iran. Il paese infatti ha una grande tradizione nell’arte della ceramica, tradizione le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Le capitali della ceramica in Iran sono Hamedan, considerata la più antica città di tutto il paese, e Esfahan, una città dell’Iran centrale celebre per i suoi siti architettonici in stile persiano e per le sue ceramiche (soprattutto per i particolari piatti e calici di colore blu persiano).
Lavash: la piada a base di farina, acqua e sale utilizzata per preparare panini e kebab…
Il lavash è una sottile piada morbida a base di farina, acqua e sale di forma quadrata, rettangolare o circolare. Questa specie di pane può essere sottile un millimetro e lungo quasi un metro. Il lavash, quando è fresco, è un prodotto morbido e flagrante mentre una volta essiccato tende a essere molto più croccante. Il lavash fresco è apprezzato per il suo sapore e la sua facilità di utilizzo soprattutto nella preparazione di panini e kebab, mentre il lavash secco è utilizzato principalmente per il fatto, oltre che per la sua croccantezza, che si conserva molto più a lungo del lavash di tipo morbido.
Pistacchi persiani: il frutto più apprezzato dagli iraniani che viene consumato con e senza il guscio…
Il pistacchio è una tipica produzione dell’agricoltura iraniana. In Iran infatti il pistacchio è un prodotto molto consumato e lo si trova un po’ dappertutto nelle due varianti con e senza il guscio. Tra i pistacchi con il guscio, chiamati “peste khandan“, le tipologie più rinomate sono il “kale qoochi“, la “akbari” e la “ahmad aqaee“. In Iran oltre alle tipologie classiche di pistacchio si trovano comunemente anche i pistacchi tostati, quelli salati e particolari tipi di pistacchi dal sapore più amarognolo.
Rinoplastica: l’operazione che rimodella il naso in cui l’Iran ha il primato mondiale per interventi pro capite…
L’Iran ha il tasso più alto di operazioni di rinoplastica pro capite di tutto il mondo. Questo particolare intervento, che mira a rimodellare il naso, ha visto negli ultimi decenni in Iran un vero e proprio boom soprattutto tra le donne. La ricerca del naso perfetto ha molto a che vedere con le restrizioni imposte dalla Hijab sul codice d’abbigliamento che accentua i tratti espressivi del viso. In realtà la rinoplastica nel corso degli anni si è trasformata in un indicatore di benessere e status sociale al punto che molti pazienti mantengono le bende più del dovuto così da mostrare a tutti che si sono sottoposti all’intervento.
Samovar: i tradizionali recipienti metallici utilizzati per scaldare l’acqua e per preparare il tè…
Un samovar è un contenitore metallico utilizzato in cucina per scaldare l’acqua. Poiché l’acqua calda è usata anche per la preparazione del tè, molti samovar presentano nella parte superiore un alloggiamento suppletivo per ospitare la teiera. L’origine del samovar è piuttosto controversa, alcuni sostengono che provenga dall’Asia centrale mentre per altri è stato inventato in Russia (in realtà in Iran il samovar è apparso solo a partire dal XVIII secolo). I samovar tradizionali sono alimentati a carbone o a carbonella, mentre quelli moderni utilizzano l’elettricità e funzionano come un normale distributore d’acqua calda.
Tappeti persiani o kilim: i tappeti realizzati con tecniche che fanno parte del patrimonio immateriale dell’umanità…
Com’è noto l’Iran è il più grande produttore mondiale di tappeti detti kilim (parola di origine persiana che significa “distendere”). I kilim, conosciuti in occidente come tappeti persiani, sono, almeno nella loro versione originale, prodotti artigianalmente attraverso tecniche molto antiche (la storia di questi particolari tappeti risale infatti ad oltre duemila anni fa). La tradizionale abilità nella tessitura dei tappeti in alcune regioni del paese (come la città di Kashan nella provincia di Isfahan) è stata tramandata di generazione in generazione ed è stata inserita dall’UNESCO all’interno del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Tè nero persiano: il tè dal sapore forte e dal colore scuro a cui si aggiunge il cardamomo e “acqua di rose”…
Il tè nero persiano, chiamato “chai”, è un particolare tipo di tè famoso per il suo sapore deciso. Questo tè si prepara aggiungendo all’acqua calda appena bollita le foglie di tè, una spezia di nome cardamomo e l’acqua di rose, un’acqua ricavata da particolari fiori (Gul mohammady) dal forte profumo coltivati in Iran da ben settemila anni. Tra i migliori tè iraniani ci sono il “chai vizhei sargol“, il “chai momtaz” e il “chai shikaste“.
Zafferano persiano o Zafran: la pregiata spezia di cui l’Iran è il principale produttore su scala globale…
L’Iran è famoso per il suo zafferano (zafran in persiano) tanto da essere uno dei massimi esportatori a livello mondiale di questa preziosa spezia. Lo zafferano iraniano è, insieme a quello prodotto in Afghanistan, il migliore al mondo anche per qualità. La produzione di questa particolare spezia di colore rossastro, che si ottiene dagli stigmi del fiore del Crocus sativus, ha in Iran origini antichissime che si fanno risalire ad oltre tremila anni fa. Nel paese lo zafferano viene utilizzato soprattutto in cucina per aromatizzare alcune pietanze tradizionali, ma anche nella preparazione di dolci e gelati e nel nabat, un cristallo di zucchero infuso proprio di zafferano usato per addolcire il tè.